La giornata di ieri (2 maggio) ha segnato una pagina vergognosa nella storia del terzo valico, e purtroppo è soltanto una delle prime. Il consorzio COCIV (general contractor per la realizzazione dell’opera) cerca di forzare la mano e manda gli operai sul terreno del signor Carmelo Bruzzese senza avergli mai notificato l’esproprio. La legalità richiede troppo tempo? I lavori devono iniziare, e poco importa se una famiglia si ritrova senza terra dall’oggi al domani. Per fortuna ci sono molti cittadini solidali che, in maniera pacifica, hanno presenziato sul terreno per impedire i lavori. E’ circolata la notizia che alcuni di loro sarebbero stati denunciati: prima di diffondere informazioni non verificate – a nessuno è stata ancora notificata la denuncia – varrebbe la pena venire a vedere cosa sta succedendo qui a San Quirico, subito dietro il mercato dei fiori. Si scoprirebbe che queste persone sono prevalentemente precari che fanno i salti mortali per difendere una famiglia lasciata sola dalle nostre istituzioni. Per questo gli avvocati sono al lavoro: una denuncia penale è pronta e molto probabilmente il tribunale emetterà una sospensiva per verificare la situazione. Temiamo però un colpo basso: che nell’attesa di questo provvedimento la ruspa ricominci a scavare. A quel punto il danno sarà fatto e non ci saranno risarcimenti plausibili per la perdita di quest’altra area verde. Per questo motivo comincia ora un’assemblea permanente sul terreno del signor Bruzzese. E chiunque parteciperà scoprirà che queste persone si assumono le responsabilità che i nostri amministratori, mediamente di 30 anni più vecchi, non hanno il coraggio di discutere. Vedere per credere: chiunque è benvenuto.
Comitato No Tav – Terzo Valico di Pontedecimo e San Quirico