La militarizzazione del centro storico è ormai evidente, di sicuro a chi ci abita e li vive ogni giorno. I vicoli di Genova sono perlustrati quotidianamente dalla polizia: alpini, carabinieri, finanzieri, poliziotti, uomini in borghese e digossini.
Di giorno e di notte passeggiano per i nostri vicoli, divisi per gruppi di circa 10 agenti, anche misti. Perlustrano a tappeto ogni zona, controlli persecutori e mirati verso immigrati e prostitute. Richieste di documenti, blitz nei bar, nei minimarket e nei locali, rappresaglie verso i venditori ambulanti .
Leggi anti-alcool e anti-rumore, multe per le prostitute trovate in abiti succinti in luogo pubblico, tanto per ricordare i tempi della buoncostume fascista.
Lo stato di assedio poliziesco, con le restrizioni di spazi e tempi di vita e di libertà, che i vicoli si trovano a fronteggiare è possibile grazie a tutte quelle ordinanze “per il decoro e la sicurezza” stilate dalle giunte comunali di sinistra degli ultimi anni e rinnovate dalla giunta Doria, con la spinta e l’appoggio in loco di talune associazioni per lo sviluppo del quartiere.
Per fronteggiare la “prostituzione, lo spaccio, il degrado”, il Dipartimento della pubblica sicurezza ha assegnato un rinforzo di agenti ai reparti genovesi: 100 uomini destinati all’ordine pubblico urbano, 50 celerini destinati invece alla “sicurezza dei cantieri del TAV – Terzo Valico”.
Ecco come si concretizza la giunta della partecipazione e la primavera arancione: militarizzazione del centro storico per pacificare i vicoli e garantire la riqualificazione/gentrificazione di essi, che li trasformerà in una vetrina per turisti, ricchi e residenti benestanti; militarizzazione delle valli per garantire la difesa dell’ Alta Velocità e dei suoi cantieri in ValPolcevera.
D’altronde, il progetto metropolitano su Genova, da parte del comune e delle istituzioni, è chiaro: che il centro città sia reso appetibile, consumabile e collegato velocemente con i flussi di denaro, merci e passeggeri che l’economia e il capitale impongono.
Articolo di LaRepubblica-Genova
Opuscolo di approfondimento sul rapporto tra gentrificazione e alta velocità
Piccolo reportage di una freelance canadese sul corteo a Genova del 27 ottobre 2012