Genova. Nonostante per i legali dei no tav l’accesso dei tecnici Cociv di questa mattina fosse illegittimo, in quando la notifica è stata ritirata solo ieri (e tra notifica e accesso dovrebbero invece passare almeno 7 giorni) il consorzio che sta realizzando il terzo valico questa mattina ha dato il via alla procedura per l’ultimo ultimo esproprio di terreni in Valpolcevera, precisamente a Trasta:
“Sono entrati a fare delle misurazioni e a guardare un po’ così da fuori” racconta Vittorio Calvini proprietario del terreno. “Io li ho diffidati formalmente dall’entrare in quanto l’accesso oggi non è legittimo, ma loro sono entrati lo stesso. Ora vedremo cosa fare perché loro ti dicono ‘se pensi di avere ragione denunciami’ ma si sa come finiscono questo tipo di cose”. Calvini, insieme all’inquilino che coltiva e cura il terreno di sua proprietà, ha resistito per ben due anni all’esproprio in nome di un’opera che ancora questa mattina ha definito “sbagliata e dannosa”. Poi, quando intorno alle 11, è stata completata la verbalizzazione dell’accesso, è apparso molto affranto, ma ha voluto ringraziare il movimento no tav della Valpolcevera: “Senza di voi non avrei resistito tanto” ha detto quasi commosso ai giovani presenti. Ma oggi il Cociv l’esproprio dell’ultimo terreno di Trasta lo voleva eseguire ad ogni costo. Per questo i tecnici, oltre ad essere scortati da un vasto schieramento di forze dell’ordine, sono arrivati sul posto alle 5 del mattino, nonostante l’esproprio fosse fissato alle 10. Così quando i no tav sono arrivati via Trasta, la strada era già bloccata. Per il signor Calvini resta solo la possibilità di un ricorso al Tar: “E’ un’opzione che valuteremo con calma – spiega il suo avvocato Alessandro Gorla. Anche perché si tratta di un’opzione molto costosa per una sola persona (circa 1800 euro solo di marche da bollo) e, molto probabilmente, anche una vittoria, sarebbe solo temporanea.