DA NOTAVTERZOVALICO.INFO
Si respira una sensazione strana nelle valli interessate dal progetto del Tav – Terzo Valico. Qualcuno si è spinto a definirla di calma apparente.
Quelli che vogliono costruire il Terzo Valico, dopo l’offensiva di quest’estate con un mese continuativo di espropri a cui il Movimento ha saputo rispondere con grande determinazione e partecipazione avevano ripiegato con la strategia dei sondaggi e l’apertura del primo campo base del progetto a Trasta in Valpolcevera. Anche in questi casi la risposta non si è fatta attendere, in centinaia hanno risposto alla finta apertura del campo base e le trivelle hanno avuto i loro problemi anche ad eseguire dei semplici sondaggi.
Ora da una decina di giorni la Geotec e la Rct (le due ditte preposte ai sondaggi) sembrano aver battuto in ritirata a partire dalla figuraccia rimediata in quel di LIbarna. Nessuno si illude che la pronta risposta dei comitati alla provocazione di eseguire un sondaggio senza nessuna autorizzazione e per di più nel campo di un No Tav abbia determinato la ritirata ma tant’è che non si sono più fatti vedere. Dalla Valle Scrivia alla Val Lemme e dalla Val Verde alla Valpolcevera la cosa più grande che possa far pensare ai lavori del Terzo Valico sono alcune squadrette da due operai intenti a piantare chiodi per delimitare gli allargamenti delle strade. Chiodi che puntualmente vengono rimossi con questo gioco che prosegue da diversi mesi.
Anche il campo base di Trasta più che un cantiere sembra un deserto. Quasi sempre chiuso, i grandi lavori nei rari giorni di apertuta riguardano il deposito di un po’ di terra da parte di due operai e di una ruspetta. Un pochino sottotono per essere l’inizio dei lavori del Terzo Valico che il Sindaco e il vice Sindaco di Genova, Doria e Bernini con il codazzo dei loro lacchè, sbandierano a piè sospinto.
A contorno di questo le voci di paese parlano di indennizzi milionari per i pochi complici che hanno deciso di accordarsi preventivamente con Cociv vendendo direttamente case e terreni senza passare per il calvario degli espropri. Stiamo parlando solo di voci senza riscontro, ma la caratteristica che da sempre contraddistingue le voci nei paesini, è quella di avere un fondo di verità normalmente amplificata per cento.
Calma apparente come scrivevamo prima, ma sono molti che scommettono sul fatto che Cociv stia preparando la campagna di Inverno.
Una campagna che ha il sapore amaro delle letterine verdi griffate Tribunale di Como con cui ritentare gli espropri che in teoria avrebbero dovuto arrivare, secondo le loro dichiarazioni Agostane, a partire da Settembre. Niente male questi No Tav – Terzo Valico che hanno già guadagnato almeno cinque mesi sulla tabella di marcia dei devastatori. Mesi importanti considerato l’avvicinarsi delle prossime elezioni politiche, l’acuirsi della crisi sociale, la continua perdita di credibilità dei partiti e il probabile sconquassamento del sistema politico.
Se qualcuno commette l’errore di pensare che Dicembre sia il momento migliore causa freddo per lanciare l’offensiva gli consigliamo di rileggere i libri di storia. I No Tav – Terzo Valico hanno resistito ai 40 gradi di Agosto subendo al massimo alcune scottature, figuriamoci se si faranno spaventare dal termometro sotto zero e dalla neve. E poi la neve che secondo le previsioni non dovrebbe tardare ad arrivare, è il miglior alleato possibile per impedire il passaggio agli invasori. Consigliamo anche di riflettere sul fatto che i No Tav – Terzo Valico se difendono con tanto amore la loro terra un po’ bambini li sono rimasti per forza e non esiste bambino che non ami una bella battaglia a palle di neve.
Intanto il movimento dopo aver incassato il successo della Marcia da Serravalle ad Arquata e della passeggiata a Voltaggio procede col suo passo popolare la strada che lo porterà a vincere. E’ un momento di grandi discussioni per i comitati che stanno programmando nuovamente un grande ciclo di assemblee per confrontarsi con la popolazione e per preparare al meglio il corteo del 17 Novembre in Valpolcevera. Dalla Valsusa, come sempre, stanno arrivando importanti suggestioni che presto si trasformeranno in iniziative concrete volte ad ostacolare i piani del Cociv e dalla classe politica che lo sostiene.
Insomma, ci si sta preparando al meglio nel caso che dopo la calma arrivasse la tempesta con la campagna di Inverno.
Siamo certi che Cociv e l’apparato poliziesco al seguito troveranno tante piccole Stalingrado in ogni città…