da claudiotedeschi
Libera informazione? Ma mi faccia il piacere… Silenzio totale sulla recente decisione dell’Unione Europea – condivisa senza obiezioni dal governo italiano – di non finanziare più “gran di opere infrastrutturali”. Una decisione di politica industriale persino interessante, nel buio delle solite iniziative continentali, perché cambia drasticamente le priorità rispetto al passato. Avanti con “innovazione tecnologica, superamento del digital divide, sostegno alle piccole e medie imprese, sviluppo sostenibile e sostegno all’occupazione”, basta con buchi nelle montagne che non servono più a molto. L’ideologia non c’entra: la rete infrastrutturale europea è ormai molto innervata, richiede semmai manutenzione e aggiornamento, non iperfetazione ulteriore. Al contrario, c’è necessità di sviluppare quel che serve già ora come il pane, ma ancor più servirà in futuro.
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