Nella notte tra Venerdì e Sabato centinaia di No Tav si sono ritrovati a Giaglione per una passeggiata notturna al cantiere di Chiomonte. Mentre cercavano di raggiungere le reti, i No Tav sono stati brutalmente caricati dalla polizia uscita in massa dal cantiere. Alle cariche particolarmente violente, che hanno spezzato il corteo in due parti, è seguita una caccia all’uomo nei boschi circostanti. Il bilancio di quest’operazione di polizia evidentemente pianificata in anticipo è stato quello di molti No Tav feriti, alcuni anche in modo serio e costretti al ricovero in ospedale, e di altri sette tratti in arresto nei pressi del ponte della Clarea. I sette No Tav si trovano attualmente al carcere delle Vallette di Torino in stato di arresto, in attesa dell’interrogatorio dei PM e di sapere se gli arresti verranno convalidati o meno.
Uno dei sette arrestati, Alberto, è un amico e compagno che da sempre partecipa alle mobilitazioni contro il Terzo Valico. La lotta contro il Terzo Valico è la stessa della lotta contro la linea Torino-Lione, ed i No Tav si mobilitano generosamente tra le valli quando la lotta chiama. Come in tanti da tutta Italia (e oltre) sentono proprie e partecipano alle mobilitazioni in Val Susa, così tanti altri hanno da sempre affollato quelle che animano la lotta a cavallo tra Liguria e Piemonte, dai presidi contro gli espropri alle marce popolari. La generosità e la solidarietà sono due valori fondamentali del movimento No Tav che gli speculatori e le questure fanno fatica a comprendere ma di cui avvertono la “pericolosità” per la realizzazione dei loro progetti.
E se loro sentono la necessità di reprimerle e romperle con i manganelli e i lacrimogeni, noi non possiamo che rilanciarle più forti che mai in momenti come questi.
Libertà per Alberto e gli altri No Tav arrestati.
Movimento No Tav – Terzo Valico