AL Csoa Zapata Livio Pepino e Marco Revelli presentano il loro ultimo libro: “Non solo un treno…La democrazia alla prova della Val Susa”
ore 21,00 mercoledì 17 ottobre 2102
Tutto è cominciato più di vent’anni fa, in un altro secolo in cuila globalizzazione felice prometteva benessere crescente e illimitato per tutti e per sempre.
Allora si pensò di scavare, in una montagna piena di amianto e di uranio, una galleria di oltre 50 Km., per far correre tra Torino e Lione un treno capace di trasportare una quantità crescente di persone e di merci intempi sempre più ridotti. L’opposizione di una valle, preoccupata della salute propria e dei propri figli, bloccò l’opera e impose rilevanti modifiche del progetto originario.
Da allora il mondo è cambiato. Ci si è accorti che la linea ferroviaria storica sarebbe in grado di garantire il flusso ferroviario di merci attraverso il confine con la Francia e di assorbire l’intero traffico su gomma. Poi è arrivata una crisi economica devastante e a molti è parsa scandalosa una spesa di miliardi di euro per un’opera di dubbia utilità. E l’opposizione di una valle è diventata un movimento nazionale unito dalla convinzione che un mondo diverso è possibile.
Perché tutto questo è chiaro a qualsiasi anziano di Venaus, a ogni ragazzo accampato al bivacco di Clarea, a ogni casalinga di Bussoleno, ma viene ostinatamente ignorato dai “decisori”centrali, dai politici di lungo corso, dagli addetti all’informazione nazionale?
Forse perché sul “caso TAV”convergono e si intrecciano un po’ tutti i sintomi che caratterizzano l’attuale male oscuro delle nostre democrazie, le cause della loro difficilmente curabile anemia.
Il libro
Su tutto questo riflette il libro: sui modi in cui si prendono ledecisioni, su chi e come le assume, sulle motivazioni palesi e su quelle occulte, sul rapporto tra economia e politica, sulle nuove forme di partecipazione e di opposizione, sulla violenza (nel e contro il movimento). In una parola, sulla democrazia, la sua sostanza, le sue regole, le sue garanzie. In questo contesto,vengono affrontati i luoghi comuni e le frasi di rito che hanno caratterizzato in modo ossessivo la propaganda di questi anni(«l’Europa ce lo chiede», «non possiamo restare isolati»…) opponendo agli slogan dati, cifre, ragionamenti. Senza sottrarsi al confronto. Anzi, per la prima volta, vengono riportate, in appendice, le ragioni addotte dal Governo a favore del TAV con, a fronte, le risposte della Comunità montana Valle Susa eVal Sangone.
Perché sarà anche vero che «non stiamo mica parlando di unbombardiere», ma neanche solo di un treno…