Piemonte: chiuse 11 linee a giugno 2012 (6000 viaggiatori), di cui due con la motivazione di una galleria pericolante e le restanti con motivazioni economiche. Servizi sostitutivi con bus in capo alle Province (non compaiono più nell’orario Trenitalia). Risparmio di 15 milioni pari allo 0,09% del Bilancio regionale.
Friuli: chiusa la Sacile-Gemona (settembre 2012) con la motivazione di una frana (la linea è già stata riparata entro agosto, ma l’avviso di Trenitalia parla di “protrarsi dell’interruzione della linea fino all’8 dicembre 2012”).
Abruzzo e Molise: chiusa la transappenninica Sulmona-Castel di Sangro-Isernia nella tratta molisana (2010, con la motivazione di “manutenzione alle locomotive”) e nella tratta abruzzese (2011, con motivazioni economiche). Viene di conseguenza soppressa la relazione Pescara-Napoli, già in competizione con i bus della Regione Abruzzo.
Campania: chiusa la Rocchetta S.Antonio-Avellino (2010), la Castellammare-Gragnano (2010) e la Torre Annunziata-Castellammare (settembre 2012) nell’area metropolitana di Napoli, nonché le linee Avellino-Benevento e Avellino-Mercato S.Severino[-Salerno] settembre 2012; Avellino non è più servita dalla ferrovia!
Puglia: chiusa la Rocchetta S.Antonio – Gioia del Colle (2011).
Calabria: chiuse la Gioia Tauro-Palmi e la Gioia Tauro-Cinquefrondi delle Ferrovie della Calabria (2011).
Ulteriori treni sono stati tagliati, soprattutto in Piemonte (10 linee coinvolte), Emilia (tre linee coinvolte), Liguria (Mi-Ge e area suburbana di Genova), Campania (treni verso il Lazio e la Calabria), Puglia e altre.
Infine varie linee sono interrotte per ponti crollati (Lamezia-Catanzaro, Caltagirone-Gela) o altri motivi (Cosenza-Catanzaro delle Ferrovie della Calabria), con tempi di ripristino lunghi.