Desideriamo rispondere all’Articolo del Sindaco Campora, pubblicato su “La Polcevera” nell’edizione di maggio 2013.
La storia dei cittadini impegnati a contrastare il progetto del Terzo Valico, è connotata dalla creazione di gruppi spontanei, apartitici, accomunati da una forte ideologia antifascista, che esprimono il proprio dissenso attraverso azioni non violente; da sempre portano avanti le loro iniziative in modo pubblico, senza nascondersi dietro a nulla e a nessuno.
In riferimento a quanto scritto sulla giornata del 30 aprile, suggeriamo al Sindaco Campora di andare ad assistere qualunque Consiglio Comunale, in qualunque città d’Italia; anche se è sufficiente andare nella vicina Genova per verificare che tipo di proteste, con toni ben più accesi, avvengano frequentemente rispetto a quella che tanto lo ha indignato.
Ci viene da sorridere, Sindaco Campora, nel constatare che il suo partito di riferimento non si sia altrettanto sdegnato quando la destra, con cui governate il Paese, ha occupato il Palazzo di giustizia a Milano; in quell’occasione motivi per indignarsi ve ne erano certamente di più, rispetto alla pacifica contestazione avvenuta durante il Consiglio Comunale di Campomorone.
Strumentalizzare il possibile ricevimento di alcune cartoline, forse senza firma o con qualche commento colorito, come minacce ed aggressioni, ci sembra fuori luogo e di cattivo gusto.
Nel momento stesso in cui ci invita ad abbassare i toni, la sua lettera Sindaco, non rappresenta sicuramente un buon esempio; ci sembra infatti l’esposizione isterica e permalosa di chi confonde il concetto di democrazia, di chi ci vorrebbe tutti omologati al proprio pensiero unico.
Parla di democrazia il Sindaco Campora, ma finora si è sottratto ad un confronto pubblico sul merito del Terzo Valico.
Riteniamo che per essere democratico e antifascista, non basti mettere sul logo del Comune “Città di Pace” e promuovere commemorative iniziative resistenziali. La democrazia ed i principi della resistenza vanno coltivati ed applicati giornalmente, soprattutto su valori fondamentali: opporsi all’aggressione del nostro territorio, opporsi allo sconvolgimento inutile di un’intera comunità per i prossimi 20 anni almeno, opporsi allo spreco di 6,5 miliardi di euro pubblici, sono certamente alcuni di questi valori.
Invitiamo il Sindaco Campora a leggere il libro scritto dal giudice F. Imposimato “Corruzione ad Alta Velocità” per capire le vere ragioni che hanno portato a volere la realizzazione del Terzo Valico.
E’ inaccettabile che un Sindaco venda il “suo” territorio in cambio di un campo di calcio e alcuni parcheggi; saranno anche strutture utili alla comunità, ma non possono essere ottenute sottoforma di ricatto, in cambio della ben nota devastazione che attende il nostro territorio e di tutti danni che i cittadini dovranno subire per lunghi anni.
Sorvoliamo sulla lettera di solidarietà dei Sindaci limitrofi, non merita neanche un commento da tanto è patetica.
Il prosieguo dell’articolo del Sindaco Campora forse mette in luce il vero motivo, il vero intento delle sue parole.
Sembra aver lanciato la campagna elettorale per il prossimo anno. Lui e il suo partito sentono traballare il “trono del loro regno”, temono per le loro poltrone, sentono minacciato il monopolio politico nel territorio?
Il richiamo del Sindaco Campora al M5S è totalmente decontestualizzato dal nostro ragionamento; non vorremmo entrarci, tuttavia una riflessione merita di essere fatta: il Sindaco Campora evoca scenari apocalittici nel caso non rivincesse lui o meglio un suo successore, visto che non è più eleggibile.
Certo, per una persona che parla continuamente di umiltà e dei propri limiti, affermazioni simili sono un po’ contraddittorie, ma forse ha due “io” egemoni in opposizione tra loro.
Comunque su questo tema lo possiamo tranquillizzare; i gruppi NoTav sono apartitici, non sono mai stati strumento di nessuno e non lo saranno mai.
Quindi invitiamo lui a non strumentalizzare la protesta/proposta che i cittadini portano avanti da anni.
Il movimento NoTav è qualcosa di più di un gruppo di persone che si oppongono ad un buco nella montagna; è un movimento di opinione, che oltre alla protesta, coniuga proposte forti per il superamento di questo sistema di sviluppo, che ci ha portato nella più grande crisi economica che l’epoca moderna possa ricordare.
Ma forse è proprio questo che infastidisce il Sindaco e il suo partito di riferimento.
Noi, sempre con onestà, mettendoci in prima linea, rubando il tempo libero agli svaghi e alla famiglia, continueremo a lottare, perché “vale la pena di lottare per le cose senza le quali non vale la pena di vivere”
Il nostro territorio, il nostro ambiente, la salute nostra e delle generazioni future, l’impiego del denaro pubblico in opere utili alla comunità, la costruzione di una società più giusta e solidale, sono certamente cose per cui riteniamo valga la pena continuare a lottare.
A conclusione si cita testualmente dall’articolo: “il buon politico non guarda le prossime elezioni ma alle prossime generazioni. Io non ritengo certo di essere un buon politico…”
Gruppo Valverde NoTav