Lettera aperta a Francesco Ferrari del Secolo XIX sul 3°valico dei Giovi Stampa articolo

20130616_ilsecoloLe scrivo da ligure nato a Genova e abitante a Pontedecimo, in Val Polcevera. Le dico subito che, al contrario del suo interessato commento di oggi sul Secolo XIX, non mi sento per nulla preso a schiaffi da un Governo che, cosa rara nella politica italiana, ha usato il buon senso.

E spero che un’analisi vera costi-benefici sul 3° valico dei Giovi (mai fatta seriamente) eviti un ulteriore sperpero di denaro pubblico (a cui la mia famiglia contribuisce pagando regolarmente le tasse), per realizzare un’opera la cui utilità è prossima allo zero.

La sfido a dimostrarmi qual’è la strategicità del 3° valico dei Giovi per il nostro paese rispondendomi a queste nove domande:

A. crede davvero che il volume di traffico container verso il porto di Genova sia rimasto ben al di sotto dei 5 milioni di teu (previsti nel 2007), perché le linee ferroviarie esistenti sono inadeguate?
B. sulla competitività del porto di Genova influisce di più l’assenza del 3° valico o i tempi medi di sdoganamento delle merci di nove giorni contro i tre della media europea?
C. se i tempi di smistamento delle merci sono un fattore decisivo di competitività per non far scappare gli operatori è più razionale spendere 7 miliardi di euro per un’opera ambientalmente devastante che ridurrebbe i tempi di percorrenza di soli 15 minuti da Genova a Tortona o intervenire a costo zero per eliminare lungaggini burocratiche e inefficienze organizzative che caratterizzano la gestione portuale di Merlo&C.?
D. se lo scopo del 3° valico, oltre quello di velocizzare il trasporto merci verso nord, è di spostare container dal trasporto su gomma al trasporto su treno, mi spiega perché Merlo&C. continuano ad asfaltare i binari nel porto di Genova?
E. è in grado di dirmi quale sarà il costo di un container trasportato su rotaia con il 3° valico rispetto al costo di trasporto nelle linee esistenti e al trasporto su gomma?
F. se non siete in grado di prevederlo perché sono tuttora incalcolabili i costi finali dell’opera e i costi di manutenzione, con quale faccia chiedete che il 3° valico sia finanziato?
G. perché continuate a parlare di una linea ad alta velocità Genova-Milano, quando il progetto esecutivo del Cociv prevede una linea ad alta velocità / alta capacità solo per la tratta Genova (Fegino)-Tortona?
H. è stata calcolata la pendenza per i treni che dal porto di Genova e Voltri dovranno immettersi nella linea ad alta velocità / alta capacità a Fegino?
I. mi può spiegare perché ad oggi meno del dieci per cento dei container che arrivano nel porto di Genova sono movimentati via ferrovia? (balle tipo pendenze, sagome delle gallerie ecc. non sono ammesse come risposta)

Se mi risponde in modo convincente ad almeno sei delle nove domande posso convenire con lei che l’opera è imprescindibile. Rimarrebbe aperta la questione di natura etica, oltre che di valutazione ambientale, sul modo con il quale quest’opera è stata progettata e si è data in concessione ad imprese condannate per truffa nei confronti dello Stato e a manager che nel loro curriculum hanno anni di responsabilità nei lavori della Salerno-Reggio Calabria. Se oggi il sistema Italia si ritrova con il debito sovrano che ha e, da dodici anni, registra un encefalogramma piatto in fatto di produttività ed efficienza possiamo ringraziare queste logiche con cui si è gestita la cosa pubblica. Anche in Liguria!

Giovanni Alioti

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