Cgil Genova: le crepe di Gronda e Tav

nogrondadi Marco Preve tratto dal suo blog
a questo link troverete invece la notizia apparsa su Genova24

Marco Preve: Rientro da un paio di settimane di ferie e nella mail ho trovato questo intervento che mi sembra importantissimo per il mondo sindacale genovese e della Cgil in particolare. Dopo che la Fiom di Alessandria si era già schierata contro la Tav ora anche iscritti della Filt genovese prendono posizione contro Gronda e Tav. Ambiente e salute e lavoro sono finalmente concetti non in competizione tra loro. Lo sostiene da tempo anche il leader Fiom Maurizio Landini, ma a Genova la Fiom preferisce le dichiarazioni di Unione Industriali, Camera di Commercio, Carige, Claudio Burlando.
La lettera è stata scritta in polemica con le dichiarazioni alla stampa di un sindacalista Cgil genovese riguardo a Gronda e Terzo Valico.

” Il fatto che siano state pronunciate da un delegato della FILT (Federazione Italiana Lavoratori Trasporti) – si legge nell’intervento – federazione a cui siamo associati, non può più lasciarci passivi.
Con questa lettera intendiamo ufficialmente dissociarci da quelle dichiarazioni. Chi le ha esternate (sig.Giacomo Santoro) e chi ne esternerà di simili non ci rappresenta.
Non ci risulta che il sig.Santoro, prima di esprimersi su questioni così importanti e delicate, si sia minimamente degnato di interpellare coloro i quali dovrebbe rappresentare, cioè gli iscritti.
Noi riteniamo che la creazione di posti di lavoro attraverso la spesa pubblica sarebbe molto più efficace ed efficiente se riguardasse altri tipi di opere: rimessa in sicurezza del territorio, ristruttrazione in senso ecologico del patrimonio edilizio, sviluppo dei servizi sanitari pubblici, potenziamento del trasporto di merci e passeggeri su rotaia sfruttando le più che sufficienti infrastrutture esistenti, rafforzamento ed incentivo del trasporto pubblico locale, tanto per fare qualche esempio.
Prima ancora reputiamo che sia necessario uscire dalla contrapposizione tra diritto al lavoro e diritto alla salute: sappiamo benissimo (basta informarsi in modo indipendente e documentato, non intendiamo dilungarci in questa sede) che Gronda e Terzo Valico, oltre a rappresentare un enorme spreco di risorse economiche ed ambientali, metterebbero a repentaglio la salute e la qualità della vita di migliaia di cittadini liguri e piemontesi.
Non rappresenterebbero neanche la soluzione allo smaltimento delle merci del porto di Genova, balla spacciata dai sostenitori delle opere facendo squallidamente leva sulle attuali difficoltà economiche: la Gronda intercetterebbe un parte del marginale traffico Est-Ovest, che potrebbe essere fluidificato molto più efficacemente ed economicamente con un miglioramento del trasporto pubblico e ferroviario metropolitano; il Terzo Valico non sposterebbe gli equilibri del traffico Nord-Sud (raramente le merci viaggiano su linee ad alta velocità; le linee attuali hanno ancora ampi margini di capacità inutilizzati; chi lavora in ambito marittimo e trasportistico sa che è ininfluente che un container arrivi 20 minuti prima a/da Tortona), è la volontà politica di spostare il traffico su rotaia che purtroppo manca.
Noi crediamo in un sindacato che persegua l’interesse generale dei lavoratori come strumento di giustizia sociale, non in un sindacato che conduca una politica corporativa infischiandosene dei lavoratori di altre categorie e della salute e del benessere del resto dei cittadini. Crediamo in un’organizzazione sindacale che sia in grado di rivendicare ai lavoratori la ricchezza che essi producono, non in un ente che, con atteggiamento rassegnato, si accontenta delle briciole (poche decine di posti di lavoro, precari ed incerti) che cadono dal tavolo della grande abbuffata di miliardi pubblici (in larga parte frutto delle tasse pagate dai lavoratori tutti), addirittura costruendoci sopra le proprie agende politiche.
Assistiamo a queste prese di posizione mentre, ad esempio, il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei lavoratori marittimi e amministrativi è in stallo da ormai 2 anni e mezzo e i lavoratori AMT stanno pagando per colpe da ricercare ai vertici politici e dirigenziali, con conseguenze su potere d’acquisto e servizio ai cittadini. Crediamo in un’azione sindacale tesa a scardinare i ricatti che questo sistema di produzione pone ai lavoratori (lavoro-salute, lavoro-ambiente), lasciandoli in ogni caso perdenti, non in un’azione pseudo-sindacale succube di quei ricatti. Invitiamo anche tutti i lavoratori della nostra categoria a lottare attivamente contro la realizzazione di Gronda e Terzo Valico, nell’interesse loro ed in quello generale”
Genova,
Iscritti FILT-CGIL
Diego Marchesi, Luca Cabigiosu, Marco Macolino, Sergio Bossi, Stefania Bruzzone, Simona Mallia, Ivano De Venuto, Carla Filippone

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