di Marco Preve
Gronde autostradali mentre le auto stanno sempre più ferme, ferrovie per treni superveloci mentre quelli “normali” si estinguono e poi palazzi per appartamenti vuoti e porti per consumare le ultime spiagge libere. Soldi che potrebbero essere spesi per curare un territorio sempre più malato. Ecco perché i geologi oggi piangono.
Dall’Adnkronos:
L’Ordine dei Geologi della Liguria ha istituito un gruppo di lavoro che possa dare “indicazioni legislative precise” per la “prevenzione dei rischi da dissesto idrogeologico e da sisma, per la salvaguardia dei cittadini”. E’ Carlo Malgarotto, neopresidente dei geologi liguri, ad annunciarlo. L’obiettivo della task force, dice, Malgarotto è “semplificare le norme e dare sviluppo e sicurezza anche alle attività economiche distribuite nel territorio”. “E’ intollerabile -afferma il geologo ligure- che, a due anni dall’alluvione del 25 ottobre 2011, la stessa non ci abbia insegnato niente“. “E’ ormai palese l’inadeguatezza delle nostre infrastrutture al variato regime climatico, dalle migliaia di metri cubi di detrito vomitate dalla strada dei santuari a Vernazza fino al ponte di Carasco, così come è altrettanto palese -incalza Malgarotto- la stretta necessità di adeguare le simulazioni degli eventi, considerando anche importanti quantità di detrito e tronchi che ostruiscono tombinature e ponti”.
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