Oggi mille persone hanno protestato a Pontedecimo contro il terzo valico e la lobby che lo sostiene. Tra questi, i più accaniti, siedono tra i banchi di maggioranza (e di opposizione) in Regione Liguria. La loro idea di trasporto è chiara: terzo valico per padroni, speculatori e mafiosi, mentre i lavoratori, gli studenti e i pendolari andranno a piedi.
Proprio oggi, la Regione Liguria ha deciso di tagliare i finanziamenti ad altre linee fondamentali per i cittadini, come dimostra questo articolo da Repubblica.it. I soldi del Terzo Valico, spendeteli per i pendolari…
Martedì 22 ottobre, parole dell’assessore regionale ai trasporti Enrico Vesco: “Escludo che possano essere toccati i treni delle 17.01 e delle 17.36: visti i dati dei flussi di passeggeri troppi i pendolari in rientro da Genova verso la Valle Sturla per essere trasportati in un unico convoglio”. Giovedì 7 novembre, parole dell’assessore regionale ai trasporti Enrico Vesco: “Dal 16 dicembre saranno tagliati due Regionali sulla Acqui-Genova, uno è il 6166 delle ore 17.36”. Di fronte a un’incredibile virata a 360 gradi ovvia la risposta delle associazioni ambientaliste, dei pendolari e dei consumatori sempre più in rotta di collisione con la Regione Liguria: “Una soppressione inaccettabile, non si può far viaggiare un treno all’ora fra le 17 e le 20, nel periodo di massima punta per il ritorno a casa”. Non solo: eliminare anche l’omologo Regionale 6167 delle 14.14 da Acqui significherà un buco di quasi tre ore (dalle 13.16 alle 15.54) sulla ferrovia della Valle Sturla verso Genova. Ma non finisce qui: Vesco (che s’è riservato di comunicare martedì prossimo la lista ufficiale dei tagli) ha confermato le sue altre intenzioni: nessun finanziamento della Regione Liguria per le attuali tre coppie di treni (fino ad oggi finanziati dal Piemonte) lungo la tratta Ventimiglia-Taggia (ore 9.17, 13.17 e 17.17 da Torino; 11.05, 15.05 e 19.05 da Arma-Taggia) e di tutti i prolungamenti da Savona per Ventimiglia di altre tre coppie di treni da Torino via Mondovì (la Regione Piemonte ne coprirà la spesa solo in estate, a favore dei suoi cittadini diretti al mare). Ciò significherà che, rispetto a oggi, non si effettueranno i convogli per la città di confine partiti da Torino alle ore 6.25, 8.25 e 14.25 e quelli in partenza da Ventimiglia alle ore 15.33, 17.22 e 19.32 sino a Savona. In totale, dunque, a meno che Vesco nel giro di tre giorni cambi idea, saranno tagliati, da dicembre, sulle tratte liguri quattordici treni da/per il Piemonte. “Questa impostazione è irricevibile – ribadisce il fronte dei pendolari ferroviari, che riunisce nove sigle – Lasciare il Ponente senza alcun servizio ferroviario sostitutivo di quello fino ad oggi garantito dai finanziamenti del Piemonte significa isolare un terzo della regione per parecchie ore al giorno, impedendo la mobilità a migliaia di studenti e di lavoratori. Rifiutiamo questa assurda guerra fra regioni messa in piedi dagli assessori Vesco e Bonino”. Le richieste sono precise: non procedere ad alcun taglio sulla Genova-Acqui, finanziare le coppie di treni cancellati dal Piemonte nelle tratte liguri, convocare un Consiglio regionale monotematico che affronti il tema del trasporto ferroviario ligure nel suo complesso, chiedere (i presidenti Cota e Burlando) con massima urgenza un incontro al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi per l’assegnazione di risorse specifiche per i treni sovraregionali di Liguria e Piemonte, avviare al più presto uno studio per la revisione totale dell’orario realmente integrato con tutto il trasporto pubblico.