da notavterzovalico .Una nuova giornata importante quella di ieri Domenica 13 Aprile, un altro passo di resistenza nella strada lunga e tortuosa dell’opposizione al Terzo Valico. Come da programma tutto inizia nel migliore dei modi al Presidio No Tav – Terzo Valico di Pozzolo. Il fritto misto è ottimo, il vino pure, la gente tanta e come sempre si parla, si ride, si gioca a calcio e a pallavolo e si discute. Intorno alle 13 iniziano ad essere messi in bella mostra i blindati delle forze dell’ordine da cui scendono decine di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa. Anche a Pozzolo la militarizzazione è evidente e sembra ormai destinata ad accompagnare tutte le iniziative del movimento.
Nessuno si spaventa (c’è anche, in prima fila, il No Tav arquatese ferito alla testa il 5 Aprile ad Arquata) e alle ore 15, puntuali come orologi, si parte in direzione della Romanellotta e appena giunti alle reti già rimosse il 22 Febbraio e poi ripristinate dal Cociv incomincia nuovamente l’abbattimento. Ci si ferma solo davanti ai due blocchi delle forze dell’ordine schierate per impedire che possano essere levate tutte le recinzioni dell’area. Ci si ferma per non prestare il fianco a chi con scudi, caschi e manganelli vorrebbe nuovamente utilizzare la violenza contro i cittadini che protestano contro la costruzione della “grande opera inutile”. Ci si ferma consapevoli che la giornata non finisce a Pozzolo ma è aperto un altro fronte di lotta. Si tiene la posizione davanti ai carabinieri, è una bella giornata di sole e chi non indossa armature da robocop ne approfitta per la prima abbronzatura.
Alle 16 e 30 arriva la notizia che i No Tav – Terzo Valico hanno preparato la beffa a conclusione della giornata. Mentre tutte le forze dell’ordine erano concentrate a Pozzolo, il cantiere di Libarna a Serravalle era lasciato completamente privo di vigilanza e un gruppo di No Tav – Terzo Valico ha rimosso indisturbato tutte le recinzioni dell’area. Una bella firma sul cartello del Cociv a coronare il tutto e poi la notizia rimbalza a Pozzolo. Si può tornare al presidio, la festa continua. Come successo la settimana scorsa ad Arquata, anche ieri si vedevano solo sorrisi sui volti delle donne e degli uomini che lottano in difesa della propria terra.