dal blog trenette e cemento
3 feb 2014 – Il Pd e la ciucca di sciacchetrà di Marco Preve
Franco Bonanini, l’euroimputato che solo il Pd della Liguria poteva generare, probabilmente passerà al gruppo del Ppe per poi candidarsi con Forza Italia alle prossime europee. E’ una notizia? Si, ma solo per quelli che per vent’anni si sono versati lo sciacchetrà negli occhi per non vedere che il geniale marketing di Bonanini per le 5 Terre nascondeva anche la più sfacciata gestione berlusconiana del potere.
Alle Cinque Terre, sarà stato colpa del sole o del vino, tanti ospiti perdevano la vista e la memoria. Le truppe cammellate di Legambiente che si sono pasciute per anni con la glorificazione bonaniniana, giornalisti contro che a Riomaggiore mettevano il cervello in folle, e poi i non vedenti a frotte del Pds, Ds, Pd. Non vedenti ma capaci di fiutare affari e tornaconti elettorali. In primis il nostro governatore che con le Cinque Terre ci si è fatto il manifesto elettorale ma che su Bonanini ancora oggi tace. Chissà perché. Ma non è che dagli spezzini ribelli si sia levata qualche autocritica. Perlomeno io non ne ho sentito l’eco.
In ogni caso Bonanini va dove lo porta il cuore. Giusto che sia così.
Come è giusto che sieda ancora nella Fondazione Symbola. Non mi chiedete a cosa serva perché penso che abbia la stessa funzione del 50% delle fondazioni italiane, raccogliere soldi o consenso per qualche faccia nota. In questo caso quella di Ermete Realacci padre storico dell’ambientalismo italiano (tratteniamo tutti insieme le risa) che alle Cinque Terre era appunto di casa. Con Bonanini nel comitato dei promotori c’è di tutto. Mi stupisce un po’ trovarci il senatore Pd Roberto Della Seta uno che ha tuonato sempre contro il piano casa cementificatorio della Liguria, oppure Diego Della Valle, ma chissà perché non mi stupisce che ci siano una valanga di banchieri e manager e il nostro supereroe Guido Bertolaso. Bonanini è in ottima compagnia.