WWF Liguria-Legambiente Liguria e associazioni di pendolari contro il Terzo Valico

*TERZO VALICO: non solo non porta lavoro, ma danneggia i territori, compromette l’ambiente e non risolve i problemi di pendolari e merci*

Le affermazioni del Sindaco di Genova, Marco Doria, sulla *scarsa capacità del Terzo Valico di portare lavoro* sono un dato di realtà, evidente da tempo a chi guarda l’opera con occhio responsabile e non con la lente deformata di politici che ripetono incessantemente la litania dell’opera salvifica. Bastava informarsi sulle modalità realizzative di una grande opera per rendersi conto che sui territori, *la ricaduta occupazionale* – diretta o indotta che sia – *è sempre estremamente modesta rispetto all’investimento*. Meglio tardi che mai.

Non solo il terzo valico non porta lavoro, *ma può addirittura compromettere attività economiche già presenti *che, costrette alla ricollocazione, dovranno “ricominciare” in un periodo non proprio favorevole. A tutto questo si aggiunga che *anche il degrado dovuto ai cantieri, al traffico generato e alla movimentazione di smarino e
cemento ha costi economici che generalmente ricadono sul territorio.*


C’è poi la compromissione di un bene non rinnovabile, il territorio! Il Sindaco non ne ha parlato, ma sappiamo bene che i *danni ambientali, sicuramente irreversibili ma difficilmente monetizzabili, *rientrano solo parzialmente tra i costi presi in esame dagli “esperti”: come quantificare ad esempio il danno che si avrebbe prosciugando svariate fonti d’acqua? *Lo chiediamo ai cittadini del Mugello?* Quanto cinismo servirebbe per inserire tra i costi anche le patologie da amianto?
*Quante ore-lavoro di oggi varrà un malato di mesotelioma domani?*

Non c’è compensazione per una sorgente dispersa, per una falda inquinata, o per la perdita di biodiversità che si ha quando opere simili attraversano corridoi ecologici, ed ancor meno per chi, respirando amianto, si ammalerà di mesotelioma pleurico.
E tutto questo considerando che quest’opera *non risolve i problemi di mobilità dei cittadini*. Non fornisce opportunità tangibili ai pendolari che quotidianamente percorrono la tratta Genova-Milano.

Un buco di 39 km fra Fegino e Novi Ligure pronto – forse – tra 20 anni non risolverà alcun problema di mobilità, a differenza di una serie di *interventi complessivi sulla linea esistente, atti a migliorare e fluidificare la circolazione*: la riorganizzazione dei nodi (Tortona e Voghera) e il quadruplicamento della trafficatissima tratta Pavia-Milano ad esempio, ed altri interventi sul segnalamento e sull’organizzazione generale del servizio. Con un minimo impatto ambientale e costi enormemente inferiori a quelli del terzo valico, si potrebbe -*non tra 20, ma tra pochi anni – *ridurre i tempi di percorrenza tra Genova e Milano a poco più di un’ora. *Questa si che sarebbe una media velocità utile, sostenibile e concorrenziale rispetto all’auto*. Va aggiunto un altro particolare: un abbonamento mensile di seconda classe Genova-Milano per un ipotetico Frecciarossa che con il terzo valico impiegherebbe comunque 60 minuti per collegare le due città *verrebbe a costare una cifra difficilmente sostenibile per la maggioranza degli abbonati Genova-Milano,* ovvero almeno più del doppio delle attuali tariffe intercity. E che non esista una domanda business atta a garantire un sufficiente load factor per treni veloci e conseguentemente cari fra Genova e Milano è dimostrato dal fallimento commerciale dell’Eurostar no-stop proposto anni fa da Trenitalia.

E il *Terzo Valico non darà vantaggi *neanche alle migliaia di cittadini e pendolari che quotidianamente si muovono *all’interno della regione,*
*anzi, sottrae loro enormi risorse che servirebbero invece per garantire il servizio e realizzare le infrastrutture e gli investimenti realmente necessari*: basti pensare con 1/20 dei costi del terzo valico si
potrebbe *finanziare l’acquisto di decine e decine di nuovi treni per il trasporto regionale*. E a Genova? Si investono miliardi mentre siamo in piena crisi AMT, i mezzi cadono a pezzi e sta per saltare per pochi
spiccioli la fondamentale integrazione tariffaria treno+bus?

* *

*Un trasporto pubblico efficiente, questo sì che ?salverebbe? Genova,
altro che il terzo valico!*

Che poi il terzo valico *non dia una risposta intelligente nemmeno al trasporto merci, *ci auguriamo che, così come per la questione occupazionale, emerga finalmente come dato di realtà. Ma su questo non ripetiamo quanto già detto da anni, anche da operatori portuali.

Vogliamo ricordare i numeri:*6,2 miliardi di euro, *per un’opera che da *oltre 30 anni* cerca giustificazione:

*4 differenti progetti*, *3 bocciature da parte del Ministero *per mancanza di utilità e quindi di copertura economico-finanziaria. Questo fino al 2010, anno del *?miracolo? della divisione in 6 lotti costruttivi non funzionali*, di cui il primo di 500 milioni più altri 219 milioni da fondi FAS è già sparito per opere propedeutiche e contenziosi ed il secondo (1,1 miliardi ad oggi solo approvati) già parzialmente stornato per intervenire (per fortuna!) sulle linee ferroviarie esistenti. *Quanti anni ci vorranno per gli altri 4 lotti?*
Quante cose accadranno ancora?

Non possiamo che concordare con Marco Doria sul fatto che il terzo valico ?non salva? Genova, ma lo invitiamo a riflettere anche sul fatto che, al contrario, la danneggia, direttamente ed indirettamente.

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