da genova.erasuperba.it 10 maggio 2013 di Matteo Quadrone
Per la prima volta presenti in pubblico i rappresentanti del Cociv; purtroppo, ancora una volta, il momento di partecipazione arriva fuori tempo massimo ed assume le sembianze della beffa
Un confronto a tratti surreale tra due mondi troppo distanti, nettamente separati da un’incomunicabilità di fondo che ha contraddistinto il tardo pomeriggio di ieri presso la società “La Fratellanza” di Pontedecimo. Nella sala gremita dagli abitanti della Val Polcevera era in programma la prima assemblea pubblica – convocata dalla istituzioni – sul tema del Terzo Valico. Troppo tardi verrebbe da dire, quando ormai gran parte della popolazione si è già formata la propria opinione sull’utilità o meno della nuova infrastruttura ferroviaria e – volente o nolente – ha avuto a che fare da vicino con gli inevitabili disagi che un tale intervento comporta. L’assemblea è stata richiesta dai consiglieri di opposizione del Municipio Valpolcevera (mentre per la maggioranza solo dal consigliere Fds).
Da una parte i cittadini, molti dei quali non rassegnati all’ineluttabilità delle cose, testimoni di vicende paradossali (vedi San Quirico) e dunque pronti a contrastare con decisione la realizzazione del Terzo Valico, dall’altra il vicesindaco Stefano Bernini, l’assessore regionale Raffaella Paita (Infrastrutture), il dirigente della Regione Giovanni Battista Poggi, alcuni rappresentanti del Cociv (general contractor) per la prima volta presenti ad un incontro pubblico sul territorio genovese e questa è già di per sé una notizia.
Ma il metodo scelto è parso errato, come hanno fatto notare alcuni cittadini. Questi ultimi per porre domande dovevano necessariamente prenotarsi prima dell’inizio dell’assemblea, ritirare un biglietto e poi attendere il loro turno nel momento dedicato ai quesiti. Nonostante ciò le prenotazioni sono state numerose, mentre il tempo a disposizione dei singoli interventi era assai limitato.
Sarebbe stato più costruttivo un tavolo di confronto con i tecnici del Cociv da un lato e quelli del movimento No Terzo Valico a proporre le alternative all’opera dall’altro. Non è andata così perché – spiace dirlo – ancora una volta il ricorso alla tanto decantata democrazia partecipata è arrivato fuori tempo massimo, quando le scelte politiche sono già state compiute ed una simile iniziativa assume le sembianze della beffa.
«È un momento di informazione per la cittadinanza – spiega in apertura Iole Murruni, Presidente del Municipio Valpolcevera – il Terzo Valico è un’opera che vede posizioni diverse e noi auspichiamo che tutte possano confrontarsi. I compiti del Municipio sono quelli di ascolto e vicinanza, per questo abbiamo organizzato incontri con gruppi di persone interessati dai lavori, seguendo la vicenda degli espropri affinché nessuna famiglia fosse lasciata sola».
I tecnici del Cociv, dopo una lunga illustrazione dell’iter approvativo, sottolineano come l’impatto maggiore dell’opera sia dovuto alla realizzazione delle gallerie: quelle principali e soprattutto quelle di servizio (le cosiddette “finestre” Polcevera, Cravasco, Castagnola, Val Lemme). Seguono gli interventi relativi alla viabilità, ovvero le opere di compensazione che qualcuno semplicemente chiama la “merce di scambio”: l’opera principale, forse la più utile per la cittadinanza, sarà la galleria che collegherà via Borzoli con via Erzelli, risolvendo così l’annoso problema dei numerosi tir in transito a ridosso delle case di Borzoli. Infine le opere prettamente ferroviarie: l’imbocco di Fegino, dove sorgerà il cantiere operativo per scavare la galleria principale, la finestra Polcevera dietro il Mercato dei fiori di San Quirico e la finestra Cravasco, appena sopra al paese di Isoverde.
Raffaele Ippoliti, responsabile ambientale del Cociv afferma «È stato istituito un osservatorio ambientale che avrà il dovere di monitorare tutte le fasi dei lavori affinché siano rispettate le condizioni di sicurezza. La presenza di Arpal e delle altre agenzie regionali per l’ambiente è una garanzia in questo senso. Inoltre ci saranno 6 gruppi specifici dedicati alle seguenti tematiche: amianto, atmosfera, rumori, biodiversità, acqua, fauna e flora».
Al primo giro di domande gli animi cominciano a surriscaldarsi. Una signora “espropriata” lancia l’accusa «Io la vicinanza del Municipio non l’ho mai sentita. Ho risolto la trattativa con il Cociv ma nessuno potrà restituirmi il valore affettivo della mia casa». Poi, rivolta al vicesindaco Bernini «Il Comune, fin dal 2004, sapeva che la mia abitazione sarebbe stata interessata dai lavori per il Terzo Valico, eppure mi ha concesso i permessi per ristrutturarla».
Angelo Spanò, ex consigliere provinciale dei Verdi, ricorda «Le nostre colline sono piene di rocce amiantifere, sono stati eseguiti i carotaggi necessari? E si possono vedere i risultati? Per quanto riguarda la Galleria Borzoli, l’unica opera indispensabile per il territorio, i lavori sono fermi da dicembre».
L’ingegnere Mauro Solari, a metà anni ’90 membro della commissione ambientale della Regione Liguria, sottolinea «All’epoca il Terzo Valico era stato bocciato più volte perché ritenuto inutile. Il fatto che l’opera sia stata autorizzata non vuol dire che serva al territorio e alla cittadinanza. Il peccato originale del Terzo Valico è quello di essere stato affidato al Cociv senza gara nel 1991, appenda due anni prima dell’entrata in vigore delle norme europee che impediscono l’affidamento diretto. La domanda principale è perché non sono mai state prese in considerazione le alternative all’opera?».
Tra applausi per gli interventi del pubblico e contestazioni ai rappresentati istituzionali, l’assemblea è proseguita. Il vicesindaco Bernini, non senza qualche difficoltà, ammette «È vero, in passato ci sono state delle carenze a livello informativo ed alcune persone hanno ristrutturato delle abitazioni destinate ad essere espropriate. Adesso stiamo cercando di porre rimedio a queste situazioni tramite adeguati indennizzi economici».
In merito ai carotaggi, Bernini afferma «I risultati sono stati messi a disposizione dei consiglieri comunali». Infine per la galleria di Borzoli «Abbiamo avuto un problema legato al conferimento dello smarino che ha rallentato i lavori. Ora stiamo trattando per individuare i siti adatti».