La Tav in odor di malavita. Il caso di Firenze
Scritto da Redazione Contropiano: Sarà certamente un caso, ma dove si decidono grandi opere si producono commistioni raccapriccianti (quello tra camorra e “coop rosse” ci sembra addirittura epocale). Che sconsiglierebbero di procedere su questa strada. Ed anche di reprimere la parte migliore d’Italia, quella che resiste, ostacola, intralcia… Senza che nessuno la paghi (come accade invece ai giornalisti “pro tav”), anzi pagando di persona.
seguono articoli de Il Fatto e de La Repubblica
Un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata notificata all’ex governatrice della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti nell’ambito dell’inchiesta sul nodo fiorentino dell’alta velocità. Il suo legale Luciano Ghirga, nel confermare la notizia precisa che commenterà solo dopo aver letto la corposa ordinanza di circa 400 pagine notificata stamani alla Lorenzetti, nella sua casa di Foligno. Provvedimenti cautelari sono stati recapitati ad altre sei persone.
L’ex governatrice aveva già ricevuto un avviso di garanzia, nella sua veste di presidente dell’Italferr, con le ipotesi di corruzione, associazione a delinquere e abuso d’ufficio. L’inchiesta è coordinata dal procuratore capo di Firenze, Giuseppe Quattrocchi e dai pm Giulio Monferini e Gianni Tei. Nell’ordinanza viene ipotizzato il rischio di reiterazione del reato. Lorenzetti, Pd, che ha sempre sostenuto la correttezza del proprio operato, ha guidato la Regione Umbria per due mandati, fino alla scorsa legislatura.
Secondo i magistrati fiorentini, nella tratta toscana della Tav sarebbero stati utilizzati materiali scadenti per la costruzione della galleria e ci sarebbe l’ombra della camorra sullo smaltimento dei rifiuti di cantiere, oltre al sospetto di favori negli appalti alle Coop
rosse. La Procura ha inscritto nel registro degli indagati 36 persone, tra cui dirigenti del ministero delle Infrastrutture e delle Ferrovie.
da Il Fatto