Il bilancio magico della Regione Liguria, da cui fuoriescono sempre nuove risorse (tranne per i treni che servono tutti i giorni ai cittadini)

image002COMUNICATO STAMPA: Il bilancio magico della Regione Liguria, da cui fuoriescono sempre nuove risorse (tranne per i treni che servono tutti i giorni ai cittadini)

A neanche una settimana dai nuovi ennesimi tagli annunciati al servizio ferroviario a causa “….dell’impossibilità di trovare altre risorse aggiuntive sul bilancio regionale” (come scritto nero su bianco nel comunicato stampa della Regione Liguria che illustrava i tagli) apprendiamo per bocca del Presidente Burlando che la stessa Regione Liguria – pochi giorni dopo – avrebbe trovato 5 milioni di euro per finanziare tra l’altro, treni speciali tra Genova e Milano in vista dell’expo 2015.

Da un lato con frequenza oramai quasi bimestrale arriva un nuovo bollettino dei tagli al servizio ferroviario, tagli che oramai sembrano essere completamente indipendenti da tagli del governo e che in qualche caso non hanno nemmeno avuta una giustificazione chiara, ma tutti, s’intende, a causa “ …dell’impossibilità di trovare altre risorse aggiuntive sul bilancio regionale”, dall’altro, magicamente, queste risorse aggiuntive (non inserite evidentemente a bilancio) appaiono improvvisamente per finanziare di tutto, tranne che il servizio ferroviario ordinario che invece viene tagliato implacabilmente treno dopo treno linea dopo linea.

Nella regione che vanta tra i più bassi investimenti in percentuale sul bilancio in Italia, lo 0,26% (1/400 del bilancio regionale!) per il servizio ferroviario, in cui mancano sempre le risorse per i treni e bus, e in cui dal 2011 al 2013 c’è stato un taglio al servizio di oltre il 20% escludendo quindi i tagli ulteriori già avvenuti nel 2014 e quelli previsti a marzo, le risorse aggiuntive si trovano, magari come in questo caso, per un servizio “speciale” (quando quello ordinario agonizza) tra Genova e Milano.

Sottolinea il Presidente Burlando che “il turista non vuole fare 25 fermate intermedie tra Genova e Milano”. A dire il vero ci risulta che anche i pendolari Genova>Milano desidererebbero arrivare al lavoro e tornare a casa in molto minor tempo rispetto ad ora e che comunque l’ IC con più fermate tra Brignole e Milano Centrale ne facesse al massimo 4 e il regionale con più fermate ne facesse 9 (e tutti gli altri ne fanno di meno) ma probabilmente 25 saranno sembrate al Presidente (che forse sembra avere un’idea un po’ imprecisa della situazione, non essendo com’è noto un grandissimo utilizzatore del servizio ferroviario).

Ma se il servizio è così inadeguato da dover intervenire con treni speciali, perché la Regione non è già da tempo intervenuta per migliorare il servizio a suo carico – e svolto con carrozze Casaralta di 35 anni fa – in termini di qualità, efficienza, offerta, comunicazione ed integrazione con il resto del TPL? O perché la stessa Regione non ha chiesto a RFI e a Trenitalia di contrarre i tempi di percorrenza degli IC e degli RV?

E siamo sicuri che questi treni no-stop finanziati dalla Regione riusciranno a rispettare tempi di percorrenza competitivi senza danneggiare la circolazione delle centinaia di treni suburbani, regionali e intercity utilizzati dai pendolari nella tratta tra Pavia e Milano che già ora è fra le più sature d’Italia e che rappresenta la reale e principale criticità della linea Genova-Milano? Pendolari, Ambientalisti e Consumatori fanno proprie le gravi preoccupazioni espresse in questo senso da GenovaMilanoNewsletter.

Ci rendiamo conto dopo anni di continui tagli al servizio e aumenti tariffari che come Pendolari, Consumatori, Ambientalisti e Cittadini abbiamo commesso un grave errore comunicativo: ci siamo ostinati a chiedere risorse adeguate sul bilancio ordinario, invece avremmo dovuto chiedere risorse adeguate dal bilancio magico speciale della Regione, quello che serve finanziare consulenze superflue o progetti discutibili o nuove strade di cui non si sentiva la necessità.

Se avessimo richiesto risorse adeguate dal bilancio magico della regione non ci troveremmo nella situazione in cui ci troviamo e dal cilindro sarebbero usciti da tempo treni nuovi, riduzione dei tempi di percorrenza, servizio frequente e cadenzato, regionali veloci e regionali di bacino soddisfacenti per tutti gli utenti, efficiente integrazione modale e tariffaria e purtroppo (non si può avere tutto) niente più bonus perché sarebbero scomparsi definitivamente ritardi e soppressioni.

Ma ora, “mo’ basta!” abbiamo capito il nostro errore e d’ora in poi chiederemo risorse adeguate dai corretti capitoli di spesa del bilancio magico!

Ma, bando all’amara ironia, qui nessuno è contro il turismo: da anni sosteniamo che il servizio ferroviario e il TPL nel suo complesso è anche un potente volano per il turismo e per lo sviluppo economico della regione. E’ la politica ordinaria della Regione, con le modeste risorse impiegate e il basso livello di pianificazione che smentisce nei fatti questo assunto, così come anche confermato dai tagli già avvenuti e da quelli in arrivo a marzo.
Genova, 10 febbraio 2014

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