Bellezze e gli orrori di Pontedecimo

10704057_10201801318034884_8498099946405954260_nIeri si è tenuta la festa no tav terzo valico organizzata dal comitato no tav terzo valico di Pontedecimo e San Quirico nell’ambito dell’Expo della Valpolcevera, tradizionale appuntamento fieristico che si svolge a Pontedecimo.

Non era la prima volta che i no tav terzo valico partecipavano a questa fiera, ed anche lo scorso anno il locale comitato aveva organizzato un appuntamento autonomo.

Quest’anno oltre ai banchetti informativi, il bazar, le cibarie, la musica e le danze popolari, i no tav terzo valico hanno voluto far risaltare il concetto di bellezza dei nostri territori che vanno difesi.

Questo grazie alla visita guidata che Ennio, uno degli attivisti del comitato, esperto di storia locale, ha effettuato nel borgo di Pontedecimo alla quale si sono accodati, oltre ai molti passanti incuriositi, anche le forze dell’ “ordine”, sperando sia stata occasione proficua anche per loro di farsi una cultura.

Dalle bellezze siamo passati alle bruttezze di Pontedecimo con l’epilogo della visita al cantiere di Via Tecci che oltre alla devastazione ed alla desolazione, porta anche acqua e fango al primo acquazzone.

Il sabato è lavorativo per le ditte del Cociv ma al nostro cospetto abbiamo trovato il cantiere fermo, ed i nostri “accompagnatori” sono stati messi alla porta, dato che ci trovavamo in una proprietà privata.

Bisogna riscoprire la bellezza dei nostri territori e sviluppare un certo amor proprio per le nostre valli chevanno difese da quello scempio in atto che stanno portando i cantieri del III valico.

Questo è uno dei concetti che abbiamo voluto evidenziare durante la giornata di ieri, unitamente a quelli del testo del volantino che abbiamo diffuso, alla prossima!

DIFENDI-AMO PONTEDECIMO

Negli ultimi 5 anni disoccupazione e povertà sono raddoppiate, 40 giovani su 100 sotto i venticinque anni non hanno lavoro mentre, per chi il lavoro ce l’ha, esso diviene di giorno in giorno più insicuro e sfruttato. Contemporaneamente, vengono tagliati i servizi essenziali e si mettono in discussione conquiste un tempo credute definitive come il diritto ad essere curati e il diritto all’istruzione. Nel frattempo, chi è interessato a dividere le persone, i lavoratori, i precari, i giovani, usa la xenofobia, l’odio dei penultimi contro gli ultimi, la guerra fra poveri, come strumento per impedire ai cittadini, a prescindere dalla loro provenienza, dal colore della pelle, dalla religione e dalla lingua, di unirsi per tentare di ricostruire un Paese ormai in mano alle banche e alla finanza. Sul nostro territorio, a tutto questo si aggiunge l’arroganza di una classe dirigente politica ed economica interessata soltanto a perpetuare se stessa attraverso la realizzazione di opere faraoniche dai costi esorbitanti, tanto più in un periodo di crisi nel quale i 6 miliardi di euro di costo del terzo valico potrebbero essere investiti in ben altro. Naturalmente, i giornali, la radio e la televisione, in maniera per nulla disinteressata, faranno di tutto per convincervi del fatto che si tratta di “opere strategiche” e chi vi si oppone lo fa per ragioni “ideologiche”. Ebbene sì; consapevoli del fatto che di strategico c’è solo l’interesse a fare profitti a spese del territorio e dei cittadini, se per “ragioni ideologiche” si intende l’idea che il vero progresso non sia trasformare il territorio in un cantiere e/o in una discarica, ma far sì che chi vi risiede ci viva bene, con servizi decenti, con un’aria respirabile, con centri abitati a misura d’uomo e con un lavoro in grado di garantire dignità, allora dichiariamo di essere contro terzo valico e gronda per ragioni ideologiche, nel nome del primato dell’essere umano sul profitto, della solidarietà sull’egoismo, del diritto alla felicità sul dovere dell’obbedienza cieca a chi sta distruggendo la democrazia e il nostro futuro.

Comitato no tav terzo valico Pontedecimo e San Qurico

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