Il cuore dei notav ferma ancora gli espropri del Terzo Valico

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Ancora una giornata passata interamente in strada per difendere la propria terra dalla distruzione del Terzo Valico. Ieri alla Pieve di Novi Ligure il cuore degli attivisti No Tav è tornato a battere in tutta la sua grandezza per tentare ancora una volta di impedire l’esecuzione di due espropri da parte del Cociv, il consorzio costruttore della nuova linea ferroviaria. Oltre un centinaio di donne e uomini dei comitati contro il Terzo Valico insieme ai proprietari dei terreni a rischio esproprio e ad una delegazione di attivisti No Tav della Valsusa e di Torino hanno nuovamente messo i bastoni fra le ruote della macchina dell’alta velocità. Lo hanno fatto mettendosi in gioco in prima persona presidiando i terreni dalle 9 del mattino fino a mezzanotte per impedire che i tecnici del Cociv scortati dalle forze dell’ordine potessero prendere possesso delle due aree.

Come già avvenuto il 10 settembre, i tecnici del consorzio non si sono proprio fatti vedere mentre il personale della Digos vigilava da distante e due camionette di poliziotti in assetto antisommossa stazionavano a Pozzolo Formigaro in attesa di ordini che non sono mai arrivati. Ancora una volta davanti alla partecipazione popolare e alla determinazione dei No Tav chi sta in alto non ha ritenuto opportuno forzare nuovamente la mano come avvenuto nella giornata del 30 luglio memori della risposta determinata del movimento con la fiaccolata del 3 agosto.

Così, come sempre avviene quando non vi è l’intervento delle forze dell’ordine, la giornata di lotta si è trasformata in una giornata di festa col solito clima di convivialità che giorno dopo giorno accresce l’intesa dei militanti No Tav – Terzo Valico. Far passare una nuova lunga giornata per strada alle donne e agli uomini del movimento non significa sfiancarne la resistenza ma accrescere la voglia di esserci alla prossima occasione altrimenti non si spiegherebbe come dopo oltre due anni la partecipazione alle iniziative di blocco degli espropri non accenni a calare. Nella serata di lunedì al Consiglio Comunale di Novi un arrogante Mallarino (rappresentante dei Sindaci nel tavolo tecnico) invitava i molti No Tav presenti fra il pubblico a rassegnarsi alla costruzione del Terzo Valico. La giornata di ieri dimostra invece come la rassegnazione non sia di casa fra le fila dei comitati contrari alla grande opera e se c’è qualcuno che deve rassegnarsi sono proprio Mallarino e tutta la classe politica favorevole alla costruzione della nuova linea ferroviaria. Devono rassegnarsi al fatto di dover fare i conti con un movimento popolare che non ha nessuna intenzione di fermarsi e di arrendersi ma che continua la lotta in difesa della propria terra e della salute di tutti a testa alta.

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