ISOVERDE DICE NO AL BYPASS DEL TERZO VALICO

CirconvallazionePiazza

350 persone ad Isoverde hanno firmato il documento con cui si chiede l’annullamento del Bypass della Piazza di Isoverde, un intervento contenuto nei progetti delle modifiche di viabilità per i lavori del Terzo Valico. Un ottimo risultato considerando che il paese ha circa 1000 abitanti.
L’opera consiste in un cavalcavia sul Torrente Verde con 4 colonne in acciaio fondate su palificate di cemento armato. A valle inizia in corrispondenza dell’attuale parcheggio in cima a Via Isoverde, il tracciato compie una curva con raggio circa 35 metri e termina sul ponte in Piazza lato Gallaneto con uno sviluppo complessivo di circa 140 metri.
Consideriamo questo intervento non solo inutile, ma fortemente dannoso per il paese, in quanto:
permetterebbe di passare dal lato opposto di esattamente 4 palazzi, lasciando completamente inalterati gli eventuali disagi nel paese dai passaggi di mezzi pesanti, sia per quanto riguarderebbe il rumore, le vibrazioni, le polveri ed il traffico.

porterebbe ulteriore cemento e nuova distruzione del paesaggio: un cavalcavia con quattro colonne d’acciaio nel centro di Isoverde pensiamo sia un qualcosa che chiunque conosca e abbia a cuore il nostro paese nemmeno si voglia immaginare.

L’Amministrazione Comunale di Campomorone, riportando dichiarazioni di Co.CIV, stima circa 15-20 camion al giorno per portare lo smarino nella discarica in cava a Cravasco, oltre a quelli necessari per la cantierizzazione della finestra. Se i numeri davvero sono così bassi, non si comprende la motivazione di questo intervento.

Secondo i calcoli di portata del Co.CIV le colonne sono fondate al di fuori dell’alveo del fiume e quindi non costituiscono nessun intralcio al defluire delle acque del Torrente Verde. In realtà, in quei punti l’acqua è passata non solo durante l’alluvione del 1993, ma scorre ogni qual volta c’è una fase di piena considerevole.
Siamo andati in Comune a chiedere di poter visionare l’analisi idraulica che ha permesso di arrivare alle conclusioni del Co.CIV e abbiamo accertato che tale documento non esiste. Noi ci siamo consultati con l’Ing. Fabio Rebora, esperto di idraulica, che dopo uno studio ha confermato i nostri timori sull’interazione tra l’opera e l’alveo del Torrente Verde. Verità che trova anche riscontro nei dati di portata massima presenti sul Piano di Bacino della Provincia di Genova.
Andare a restringere e cementificare l’alveo del Torrente oltre ad essere illegale, significa creare un ulteriore rischio di esondazione del Torrente.
Alla luce di tutto ciò, l’opera in oggetto rappresenterebbe nulla di più di un passo verso la snaturazione della nostra realtà paesana, in direzione della realizzazione di una cittadina modellata in funzione al collegamento con l’imbocco di una galleria di servizio per un treno ad alta velocità che, con ogni probabilità, mai esisterà.
Richiamando le considerazioni dell’Amministrazione Comunale di Campomorone secondo la quale il bypass permetterebbe di aver restituita una Piazza migliore, ricordiamo che basterebbe conoscere un minimo la storia delle linee TAV in Italia per sapere quante possibilità esistano di una qualche ricaduta positiva sui territori dal passaggio dei lavori.
La storia infatti parla da Bologna a Firenze, da Napoli alla Valsusa, di abitanti esasperati da decenni di rumori e opere mai terminate, di discariche di smarino utilizzate per nascondere le peggior schifezze, di intere colline prosciugate, di valli devastate, di case crepate dai lavori e mai aggiustate.
Ovunque abbiamo visto abitanti in lacrime per quello che hanno perso e mai cittadine migliorate per quello che hanno ottenuto.
Siamo ben consapevoli del fatto che, se il Progetto Terzo Valico dovesse poi andar avanti, senza entrare in questa sede nel fulcro della questione della sua in-utilità, porterebbe anche per il nostro paese rischi ben maggiori rispetto al semplice bypass. L’abbancamento di milioni di metri cubi di smarino a poche centinaia di metri dal paese e il prosciugamento di fonti e rii sono solo alcune di queste.
Concludendo e considerando che l’opera si trova ancora in una fase di progettazione preliminare, chiediamo che venga tenuta in considerazione la volontà degli abitanti ed i progetti del cavalcavia della Piazza di Isoverde siano definitivamente stralciati.

Gruppo Valverde NoTav

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